Heal Me
Daniela Spalletta
Il videoclip di Heal me sarà disponibile dal 12 febbraio su Youtube
Heal Me
Heal me è una preghiera pagana. Una planimetria dell’inquietudine e l’invocazione di un miracolo: una tempesta solare che trafigge un corpo corrotto dal vizio, ridestandolo dal torpore. E’ un brano post-progressive con atmosfere psichedeliche e reichiane, gli ostinati strumentali si sovrappongono con linee poliritmiche e contrappuntistiche, sviluppando l’illusione di una pulsazione irregolare, che si svela durante lo sviluppo della trama. Nel finale, l’intreccio a canone delle parti vocali, stabilisce una momentanea distensione: la tempesta di luce volge al termine, lasciando il campo a una stremata quiete.
Heal me e The Gift rappresentano momenti e visioni in estremo contrasto fra loro: mentre The Gift, il primo singolo, racconta la riconciliazione, la pacificazione, la sintesi degli opposti, Heal me è il momento del conflitto, della guerra, della separazione. La trama compositiva di Heal me, con i suoi incastri poliritmici e le sue linee nevrotiche, è una sorta di cubo di Rubik in trasformazione, un presente in divenire analiticamente osservato, la premonizione erotica di una metamorfosi, fisica e psichica.
Nel videoclip abbiamo voluto raccontare un flusso di coscienza, un espediente narrativo che ricordasse il procedimento psicanalitico della libera associazione. Il tema chiave, come per tutto il disco, rimane la trasformazione, la metamorfosi e la sua osservazione, richiamando qui immagini oniriche e kafkiane. Gli occhi sereni del sonno, si destano inquieti e osservano il sogno, da spettatori: piccoli insetti diventano giganti inquietanti e grotteschi, i fiori sono ninfe erotiche e sensuali. Il mondo, fuori e dentro colei che sogna, visto da vicino rivela la sua forma autentica, svelando un’insospettabile, articolata e potente voluttà.
Heal Me
Heal me! Cure me!
Heal me! Cure me!
Heal me! Cure me!
Heal!
Heal me! Cure me!
Heal me, breaking through my chest!
Heal me! Liberate me! Wet me! Burn into me!
Just feel that surge of electricity,
parting my moist lips, my neck’s leaning back.
See the lightning, my cells ready to merge
in its positron storm:
now I can shine! - Shine!
Made first contact with the awakened line!
Now! Shine!
Heal me, pierce through bones,
slip my wrists from the whorls of this bondage.
Heal me, burn into me,
undo the hurt holy hook - now heal me –
undo this break between body and its primordial wisdom.
Heal me.
Undo the break.
Heal me.
Guariscimi
Guariscimi! Curami!
Guariscimi! Curami!
Guariscimi! Curami!
Guarisci!
Guariscimi! Curami!
Guariscimi, sfonda il mio petto!
Guariscimi! Liberami! Bagnami! Bruciami!
La sento, quest’onda elettrica,
che separa le mie labbra umide, il mio collo si piega all’ indietro.
Lo vedo, il fulmine, le mie cellule, pronte a fondersi
nella sua tempesta di positroni:
ora posso splendere! - Splendi!
Ho avuto il primo contatto con la linea del risveglio!
Splendi! Ora!
Guariscimi, trafiggi le mie ossa,
libera i miei polsi dalle spirali di questa schiavitù.
Guariscimi, brucia dentro di me,
ripara il gancio sacro ferito – ora, guariscimi –
annulla la separazione fra il corpo e la sua saggezza primordiale.
Guariscimi.
Annulla la separazione.
Guariscimi.